Agazio martire - Immaginette Sacre

Vai ai contenuti

Menu principale:

Agazio martire

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
Guardavalle
Catanzaro8 Maggio
Α

Ω

B A C K304
Martirologio Romano
A Bisanzio, sant’Acacio, soldato, martire.
Sant'Agazio, centurione e martire, che nel rito latino è commemorato l'8 maggio, morì intorno al 304. Era un centurione cappadoce dell'esercito romano di stanza in Tracia, fu accusato dal tribuno Firmo e dal Proconsole Bibiano di essere cristiano e, dopo aspre torture e tormenti, fu decapitato a Bisanzio sotto Diocleziano e Massimiano. L'imperatore Costantino il Grande costruì una Chiesa-Santuario in suo onore alla Karìa di Costantinopoli, dove divenne anche Patrono.
Da almeno tredici secoli (iconoclastìa e introduzione del rito bizantino nella Diocesi di Squillace a seguito della soggezione della stessa al Patriarcato di Costantinopoli) è Patrono della Città e della Diocesi di Squillace (ora dell'Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace).
Il corpo del Santo Martire è custodito e venerato in una monumentale Cappella della Cattedrale di Squillace, mentre un braccio venne portato dal Vescovo di Squillace, Marcello Sirleto, nel 1584 a Guardavalle, suo paese natale, dove è stato anche eletto come Patrono.Sue Reliquie risultano anche a Cuenca ed Avila in Spagna, provenienti da Squillace. E' venerato tra i Santi Ausiliatori in diverse parti dell'Europa centro-settentrionale.
A Squillace si celebrano tuttora due Feste solennissime: una il 16 gennaio, detta della Traslazione o delle Ossa, che rievoca l'arrivo miracoloso al lido di Squillace delle Sante Reliquie, e l'altra il 7 maggio, giorno del Martirio del Santo a Bisanzio tramandato dai Menologi bizantini e mantenuto ininterrottamente a Squillace. In questo giorno, preceduto e seguito da un'antichissima Fiera, conviene nella Cattedrale di Squillace tutto il Clero della Diocesi che presta l'Obbedienza al Vescovo Diocesano e partecipa ai riti e alla processione solenne.

Sant'Acacio (o Agazio) morì martire intorno al 304.
S. Acacio nato nella Cappadocia, si applicò alla professione militare esercitando la carica di Centurione nelle truppe Romane. Trovandosi nella Tracia, giunsero gli editti dell' Imperatore Massimiano, con i quali si comandava che tutti i soldati dell'Impero sacrificassero agl'idoli, e in caso che non lo facessero, fossero rigorosamente puniti. Molti furono quelli che per sfuggire ai tormenti cederono; ma Acacio, condotto avanti ai tribunale del suo colonnello, protestò coraggiosamente di esser fedele a Gesù Cristo e ricusò di sacrificare agl'idoli. Questa generosa confessione irritò il giudice, il quale lo fece battere con tanta fierezza , che dal suo lacero corpo grondava in gran copia il sangue. Fra questi tormenti il Santo sì raccomandava a Gesù Cristo acciò gli desse forza di resistere , e di combattere costantemente. Fu esaudita la sua preghiera; e si trovò egli cosi confortato dalla Divina grazia che si mostrò pronto a soffrire nei suo corpo qualunque strazio por conservare l'anima fedele a Dio. Finalmente il generoso atleta dopo tanti strazi e patimenti, con il taglio della testa riportò la gloriosa corona del martirio.
(Dai Bollandisti).

Fonte: http://www.diocesicatanzarosquillace.it


 
Copyright 2017. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu