Sono quattro le Sante che hanno portato il candido nome di Agnese, derivato esattamente da quello di agnus, che vuol dire «agnello».
La prima Agnese è l'agnella giovinetta, martirizzata a Roma ai tempi dell'imperatore Diocleziano, nel 304. La seconda fu discepola di Santa Radegonda, e amica del santo poeta Venanzio Fortunato, morta Abbadessa di un monastero di Poitiers, nel 589.La terza, di Assisi, venne condotta per mano dalla sorella Chiara, dietro le orme leggere e insanguinate di San Francesco. Morì nel 1253, e riposa nella basilica della sorella maggiore, ad Assisi.
La quarta era nata nel borgo di Gracciano Vecchio, in riva al Trasimeno, nel 1268. Misteriose luci illuminarono la culla (li colei che doveva essere una delle più dolci glorie dell'Ordine domenicano.
Aveva nove anni quando intraprese un pellegrinaggio a Montepulciano, ma, avvicinandosi alla città, uno stormo di corvi si gettarono su di lei, cercando di beccarla negli occhi. Evidentemente, le forze del male temevano ch'ella si stabilisse, come poi avvenne, a Montepulciano, dove in seguito fondò un monastero, proprio nel luogo dov'era stata assalita dai corvi. Ella fu come una rondine, bianca e nera, nell'abito domenicano, e fece il suo nido in mezzo ai corvi del peccato e del vizio.
A Chianciano, dove i superiori le imposero di curarsi, provocò lo sbocco di una nuova fonte salubre, che anche oggi si chiama di Sant'Agnese. Questo miracolo doveva però servire per la salute degli altri, non per la sua. Infatti, la devota domenicana ritornò a Montepulciano più malata di prima.
Morì nella notte del 20 aprile 1317. A quell'ora, i bambini di Montepulciano si risvegliarono gridando ai genitori stupefatti: « Suor Agnese è morta; Suor Agnese è santa».
La mattina dopo, tutta la città accorse nella chiesa del convento. Vi trovarono la salma di Agnese, che spandeva odore di violette.
Sessantatré anni dopo, un'altra grande Santa domenicana, Caterina da Siena, volle venerare il corpo di Agnese e baciarle il piede destro. Ma mentre la santa di Siena si chinava sulla cassa, il piede della santa di Montepulciano si sollevò, restando in quella posizione inclinata.
E i miracoli continuarono a fiorire intorno alla tomba, più numerosi delle violette che sbocciano, in aprile, nei dintorni di Montepulciano.