Alberto (Adamo) Chmielowski fondatore Albertini - Immaginette Sacre

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Alberto (Adamo) Chmielowski fondatore Albertini

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


17 Giugno
Α

Ω
Igolomia presso Cracovia 20.8.1845
B A C KCracovia 1916
Martirologio Romano
A Cracovia in Polonia, sant’Alberto (Adamo) Chmielowski, religioso, che, illustre pittore, si consacrò ai poveri, proponendosi di essere disponibile in tutto verso di loro, e fondò le Congregazioni dei Frati e delle Suore del Terz’Ordine di San Francesco al servizio dei bisognosi.
Canonizzato il 12 novembre 1989 da Giovanni Paolo II
S. Alberto nacque da Adalberto e Giuseppina Borzyslawska. Sin da ragazzo dimostrò un grande amore per i poveri, ai quali distribuiva tutto quello che riceveva. A 18 anni, nel 1863, quando era ancora studente, aderì all'insurrezione della Polonia contro l'oppressione zarista. Ferito gravemente, fu fatto prigioniero e gli fu amputata una gamba senza anestesia e con mezzi rudimentali. Fuggito dalla prigionia, si recò a Parigi e poi a Monaco di Baviera, dove intraprese gli studi di pittura. Nel 1874 tornò in Polonia e si dedicò all'arte. Superata una profonda crisi religiosa, sentì il richiamo dello spirito di S. Francesco. Nel 1884 si stabilì a Cracovia, ove venne a contatto con una grande miseria umana. Commosso dalle necessità dei poveri nei dormitori pubblici, decise di andare in loro aiuto. Per realizzare questo scopo, rinunciò radicalmente alla gioia dell'arte, al benessere materiale, all'ambiente aristocratico, indosso il saio grigio, prese il nome di Fratel Alberto e andò ad abitare nel dormitorio pubblico, povero tra i poveri, testimoniando loro la carità evangelica. Nel 1888 emise i Voti religiosi nel Terzo Ordine di S. Francesco. Nonostante la rudimentale protesi alla gamba, viaggiò molto, per fondare e curare i nuovi asili per i poveri, approfittando della collaborazione di pie persone, le quali si erano a lui unite e che diedero vita, quasi senza volerlo, alla Congregazione maschile e femminile del Terzo Ordine di S. Francesco, Servi dei Poveri e conosciuti più comunemente con il nome di "Albertini". Ai suoi religiosi raccomandò, con l'esempio e con le opere, la massima povertà, dicendo di essere "buoni come il pane, che è messo sulla mensa e di cui possono servirsi quanti hanno fame". Nel Natale del 1916, dopo una grave malattia, sopportata con cristiana rassegnazione, rese, a Cracovia, la sua anima a Dio. Nella stessa Cracovia, nella casa madre delle Suore Albertine, sono venerate le sue spoglie mortali.

Il 22 giugno 1983 Papa Giovanni Paolo II lo proclamò beato a Cracovia e il 12 novembre del 1989 è stato proclamato Santo a Roma. Lo stesso Pontefice ebbe a dire di lui: "E' il S. Francesco polacco del XX secolo". Il 17 giugno, giorno del suo Battesimo, viene commemorato nella liturgia della Chiesa.




 
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