Nella turbinosa storia dell'Oriente cristiano, sulla seconda metà del quarto secolo, San Gregorio di Nazianzo è il filosofo elegante, il poeta delicato, il contemplativo irrequieto. San Basilio invece, è l'uomo di azione oltre che di pensiero. Egli non scrive, predica; non specula, soccorre; non polemizza, combatte.
Il suo nome è solenne, perché deriva dal greco Basilèus, che significa Re. Anch'egli, nato a Cesarea da una famiglia di Santi, aveva studiato profondamente e proficuamente, prima sotto la guida del padre, poi a Costantinopoli, infine ad Atene, dove ebbe inizio la fertile amicizia con Gregorio di Nazianzo. Terminati gli studi, cominciò a insegnare retorica. E poiché quella di maestro di retorica era allora la professione più brillante e onorifica, e anche la più redditizia, il giovane Basilio, come Sant'Agostino, sognò per breve tempo la gloria e la fama mondana, e anche l'agiatezza economica.
Era invece destinato a gloria più alta, verso la quale s'incamminò ritirandosi per alcuni anni nel Ponto, a vita ascetica. Intraprese una lunga serie di viaggi in Egitto, in Palestina e in Siria, per conoscere e studiare la vita dei monaci e degli eremiti. Tornato al suo solitario rifugio, si unì a lui San Gregorio di Nazianzo, e insieme dettero vita ad una comunità monastica.
Ma nelle città, attorno alle malsicure cattedre vescovili, divampava la lotta contro l'Arianesimo, e per prendere parte alla battaglia, i due monaci scesero a Cesarea. Di Cesarea, San Basilio fu poi eletto Vescovo, nel 370, e dalla cattedra vescovile, la sua azione di difensore dell'unità della Chiesa contro ogni insidia e divisione, divenne ancor più vivace ed efficace. Prima di diventare Vescovo, si era prodigato con sorprendente successo per alleviare le miserie provocate nel paese da una terribile carestia. Fondò una vera e propria città della carità, folta di ospedali, di orfanotrofi, di ricoveri, che il popolo in suo onore chiamò « Basiliade ».
Morì, nel 379, ancora giovane, e durante i suoi funerali, ai Cristiani si unirono gli Ebrei e i Pagani per onorare il Vescovo, che era stato per il popolo un vero padre, di leale giustizia e di somma carità.
San Basilio Magno, inoltre, disciplinò e coordinò le regole monastiche del suo tempo, fino allora innumerevoli e svariate, dettando le sue Grandi Regole e Piccole Regole. Attraverso i secoli, i cosiddetti Monaci basiliani hanno tenuto alto il nome di San Basilio in tutta la Chiesa Orientale. A lui venne dedicata, a Kiev, la prima chiesa, costruita da San Vladimiro, il « battezzatore del popolo russo ».