Bernardo da Corleone - Immaginette Sacre

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Bernardo da Corleone

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
CorleonePalermo12 Gennaio
Α

Ω
Corleone 6 Febbraio 1605B A C KPalermo 12 Gennaio 1667
Canonizzato il 10 giugno 2001, da Giovanni Paolo II
Reliquie del Santo
Martirologio Romano
A Palermo, san Bernardo da Corleone, dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, insigne per la mirabile carità e lo spirito di penitenza.

Chissà se il Manzoni, quando immaginò il suo personaggio del cappuccino Fra Cristoforo, e i burrascosi precedenti mondani di quel religioso esemplare conosceva la storia del Beato Bernardo da Corleone, vissuto proprio nello stesso secolo nel quale il Manzoni ambientò la vicenda dei Promessi Sposi. Anche Bernardo da' Corleone, come Fra Cristoforo, era stato in gioventù uomo di mondo, e soprattutto d'armi, e aveva abbracciato la carriera militare, certamente più per ambizione di comando che non per amore di disciplina.

Un giorno, tra Bernardo e un compagno d'armi, corsero parole grosse, e dalle parole si passò ai fatti. I due misero mano alle spade, e il duello fu di breve durata: Bernardo da Corleone ferì infatti mortalmente il suo avversario e si dette alla fuga, lasciando sul terreno un agonizzante Per sfuggire alla giustizia degli uomini, che del resto a quel tempo non aveva ali troppo veloci né ingranaggi troppo efficienti, si rifugiò in una chiesa, ricorrendo al cosiddetto « diritto d'asilo ». Evitò così i rigori poco rigorosi della legge, ma non si sottrasse ai rimproveri della propria coscienza. Anzi, nella solitudine e nella meditazione, rifletté a lungo sul delitto com­messo, e su tutta la sua vita sbagliata, inutile e dissipata, odiosa agli altri e dannosa alla salute della propria anima, che è quanto di più prezioso l'uomo possiede.

Se ne pentì, invocò il perdono, fece penitenza. E per vivere in penitenza, sotto vesti di penitente, decise di indossare il rozzo saio dei Cappuccini. Corleone, dove Bernardo era nato, è a mezzogiorno di Palermo, in una pittoresca conca circondata da baluardi naturali e torrioni di roccia. E la città che meritò il titolo di « animosa », per la parte che ebbe al tempo dei Vespri siciliani e dell'assedio di Palermo.

Il figlio dell'« animosa » Corleone per indossare il saio francescano, bussò alla porta del convento dei Cappuccini di Caltanissetta nel cuore della Sicilia. Vi fu ammesso come frate laico, e tale restò per tutta la vita.

Fu veramente un uomo nuovo, senza nessun legame o ricordo del passato, che fiorì nella virtù del convento di Caltanissetta. Un uomo applicato a raggiungere una perfezione sempre più alta lungo la via dell'umiltà, dell'obbedienza, della penitenza. Un uomo il quale, non contento della severità della regola, dormiva sul pavimento della propria cella, non più di tre ore per notte, e moltiplicava i digiuni, trovando troppo prelibata per i suoi gusti ascetici la frugalissima mensa dei frati. Un uomo che per quanto incolto e illetterato, giunse alle altezze più vertiginose della contemplazione, conobbe i più profondi misteri, lesse nelle anime, guarì corpi ammalati, distribuì consolazione e consigli, intercedette con preghiere che attirarono grazie a piene mani.
 
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