Ceccardo di Luni vescovo e martire - Immaginette Sacre

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Ceccardo di Luni vescovo e martire

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
Carrara
Massa Carrara16 Giugno
Α

Ω
800 ca.B A C KCarrara 860 ca.
Martirologio Romano
A Carrara in Toscana, transito di san Cecardo, vescovo di Luni e Sarzana, che, iniquamente ucciso da alcuni tagliapietre presso le cave di marmo, ebbe fama di martire.
Un famoso poeta apuano si chiamò Ceccardo Roccatagliata Ceccardi, e molti Carrarini portano ancora il nome di Ceccardo, che risale al Medioevo, quando una flotta di cento navi veleggiò lungo le coste liguri. I Normanni, cioè gli « uomini del nord », scesi dal settentrione, dopo aver conquistato l'Inghilterra e incendiato Parigi, si dirigevano verso Roma, che era stata loro descritta come la città più grande e più splendida del mondo, con gli edifici tutti di marmo e d'oro.

Il viaggio era stato lungo. Il Re dei Normanni, Hasting, e tutti i suoi guerrieri, avidi di preda, sognavano vicino la città agognata. Quando, doppiato un promontorio, oltre ad un fiume largo e bianco, videro una grande città sopra un'altura, circondata da mura antichissime, i Normanni ruppero in un grido di gioia. Finalmente Roma!

Era invece la città di Luni, centro di quella regione tra Liguria e Toscana, che si chiama ancora Lunigiana.

I barbari Normanni, ormeggiate le navi di fronte alla città, si resero conto che, benché valorosissimi, non avrebbero potuto conquistare con l'assedio quella che essi credevano la capitale del mondo. Ricorsero perciò all'inganno. Scesi a terra e accampatisi fuori delle mura, solo il re Hasting si diresse in città. Chiese vettovaglie per i suoi uomini, promettendo di pagare generosamente col ricco bottino che si portava dietro.

Fece anche capire di desiderare ardentemente l'acqua del battesimo cristiano. Fu infatti accolto benevolmente dal Conte e dal Vescovo, istruito nei principi della religione, e battezzato.

Appena battezzato il Re si finse moribondo. Quando, nel campo dei Normanni, s'udirono i gemiti che annunziavano la morte del re, popolo e clero uscirono di città per onorare la salma. Rientrarono tra le mura in solenne processione, con i Normanni che seguivano a capo basso le spoglie del loro condottiero.

Ma appena furono nella Cattedrale, la bara si scoperchiò e ne uscì fuori Hasting, tutto armato. I Normanni alzarono la testa e snudarono la spada. Cadde il Vescovo, caddero i prelati. Fu ucciso il conte coi nobili cittadini. Distrutte le chiese, depredate le case, decimata la popolazione, rapite le donne.

I Normanni furono fieri di avere conquistato quella che essi credevano Roma. Quando seppero, da un pellegrino, che Roma era molto più lontana, più bella e più grande, restarono delusi e sgomenti. Risalirono sulle loro navi cariche di preda, e sciolsero le vele al vento del Sud, allontanandosi dall'Italia.

Secondo la tradizione, il Vescovo ucciso dai Normanni si chiamava Gualchiero, suo successore fu il santo di oggi, il favoloso Vescovo Ceccardo. Egli ebbe il doloroso compito di ricostruire la vasta diocesi dalle rovine materiali e morali. Diede sepolture ai morti e pane ai vivi; riedificò le case e riaprì le chiese, curò gli orfani e aiutò i miseri. Soprattutto cercò di arginare il disordine e la corruzione generati dalla sventura.

Un giorno era salito alle cave di marmo per scegliervi il materiale necessario alla ricostruzione della cattedrale. Venne ucciso dai cavatori, i quali poi, pentiti, gl'innalzarono un Santuario di marmo e chiamarono col suo nome i loro figlioli.
 
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