Cirillo d'Alessandria - Immaginette Sacre

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Cirillo d'Alessandria

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27 Giugno
Α

Ω

B A C KAlessandria d'Egitto 27 Giugno 444
Canonizzato il 28 luglio 1882, da Leone XIII
Martirologio Romano
San Cirillo, vescovo e dottore della Chiesa, che, eletto alla sede di Alessandria d’Egitto, mosso da singolare sollecitudine per l’integrità della fede cattolica, sostenne nel Concilio di Efeso i dogmi dell’unità e unicità della persona in Cristo e della divina maternità della Vergine Maria.

La memoria facoltativa di San Cirillo Vescovo di Alessandria e Dottore della Chiesa, è rimasta nel nuovo Calendario, ma a data diversa da quella tradizionale. Finora, infatti, veniva celebrata il 9 febbraio, mentre ora è stata spostata al 27 giugno, alla data cioè, nella quale la deposizione del Santo veniva commemorata dalla tradizione assai più antica dei Copti e dei Bizantini.

E più che giusto onorare questo antico Vescovo che la liturgia celebra come invitto difensore della divina maternità della Vergine, perché la gloria maggiore e l'importanza dottrinale di questo Dottore della Chiesa dipendono dalla grande controversia che si accese tra la Chiesa di Alessandria in Egitto, di cui Cirillo era Vescovo, e la Chiesa di Costantinopoli, di cui era Patriarca Nestorio.

La Chiesa di Roma, con Celestino I, fu giudice ed arbitro della contesa, che si chiuse con il concilio di Efeso, nel 431, con la vittoria di Cirillo o meglio con la vittoria della Madonna, proclamata solennemente Madre di Dio.

Ma vediamo come si svolsero i fatti e come Cirillo, fino allora Vescovo quasi oscuro, vi prese parte, attirando sopra di sé l'attenzione del mondo cristiano, il disprezzo dei Nestoriani, che lo infamarono chiamandolo persino «faraone», e l'entusiasmo di coloro che lo seguirono nella lotta in favore della Madonna. Fu Nestorio a negare alla Madre del Salvatore il titolo di Theotókos, che voleva dire « Madre di Dio », e proporre il semplice titolo di Christotókos, cioè « Madre di Cristo ». Sembrava una sottigliezza bizantina e invece si tentava di staccare Gesù dall'umanità, di cui la Madonna era il purissimo e saldo anello di congiunzione. La tendenza della Chiesa orientale è stata sempre quella di fare di Gesù, e quindi della Chiesa, qualcosa di superiore o di staccato dall'umanità, mentre la Chiesa occidentale, per il fatto dell'Incarnazione, ha sempre unito Cristo e la sua Chiesa alla vita e al destino di tutti gli uomini.

Combatté, con i suoi scritti, la teoria nestoriana, appellandosi al Vescovo di Roma. Papa Celestino 1 affidò a lui, Cirillo, la difesa della dottrina cattolica. « L'autorità della nostra sede, gli scriveva, vi è comunicata ».

Si giunse così al Concilio di Efeso, indetto dall'Imperatore di Costantinopoli, il quale sperava nella vittoria di Nestorio. Invece Cirillo vi giganteggiò. Già egli aveva fulminato l'eresia nestoriana, quando i due legati pontifici giunsero ad Efeso e sanzionarono i decreti del concilio. La Vergine Maria, era, secondo questi decreti, la Madre di Dio, e a lei si convenivano i più alti privilegi e i più sublimi inni.

La Madonna trionfava e con lei trionfava Cirillo, che nella difesa della divina maternità non ammise compromessi né permise transazioni, tanto che qualcuno ha creduto di poter dire: « Cirillo fu un Santo, ma non tutte le sue azioni furono sante ». Erano però azioni che egli compiva per una delle più sante cause: l'esaltazione della Vergine e la difesa della sua più alta dignità, di Madre di Dio e assieme di madre di tutti gli uomini.
 
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