Cosma e Damiano martiri - Immaginette Sacre

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Cosma e Damiano martiri

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26 Settembre
Α
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B A C K Cirro fine del IV secolo
Reliquie dei Santi - Roma - Chiesa dei SS Andrea e Gregorio al Celio
Martirologio Romano
Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.
Anticipata di un giorno per non interferire con quella dei grande San Vincenzo de' Paoli, ricorre oggi nel Calendario la memoria di due Santi più famosi che devoti, da quando vennero presi come protettori di una famosissima famiglia, quella dei Medici, signori di Firenze. La leggenda faceva di Cosimo, o Cosma, e di Damiano « due fratelli carnali ammaestrati nell'arte della medicina », due medici, dunque. Era naturale che i Medici, a causa del loro nome, prendessero i due Santi medici come protettori della loro famiglia. E molti dei Medici ebbero il nome di Cosimo, mentre meno usato fu quello di Damiano.

Verrebbe da pensare che su tale preferenza influisse il dettato della leggenda, secondo la quale i due fratelli medici esercitavano l'arte «cacciando tutte le infirmitadi non solamente da gli uomini, ma eziandio da le bestie, facendo tutto in dono », cioè prestando gratuitamente la loro assistenza.

Una volta però Damiano non fu capace di rifiutare il dono di una donna, chiamata Palladia. Il fratello Cosimo, sdegnato, disse allora di non voler essere sepolto con lui. Poiché erano cristiani e guarivano « in grazia dello Spirito Santo », accusati di stregoneria, furono martirizzati da Diocleziano.

La leggenda si diffonde in fantasiosi particolari sul martirio ordinato nella città di Egea dal Proconsole romano Lisia. Gettati nel fuoco, non ne ricevettero alcun danno; condannati alla lapidazione, le pietre tornarono indietro; saettati dagli arcieri, le frecce rimbalzarono a ferire i persecutori. Finalmente si ricorse al taglio della testa, non solo di Cosimo e Damiano, ma anche di altri tre loro fratelli.

Nel punto del seppellimento, si ricordò che Cosimo aveva detto di non voler essere sepolto col fratello Damiano, a causa di quel tal dono, accettato da Palladia. Damiano però era innocente, avendo accettato il dono non per cupidigia, ma per carità, cioè per non umiliare la donna.

Perciò, si legge, « eccoti subitamente venire uno cammello, e gridando con boce d'uomo, comandò che i Santi fossero seppelliti tutti in un luogo ».

La leggenda narra anche i miracoli fatti dai due Santi medici dopo la loro morte, a cominciare da quello che dice: « Uno villano, standosi nel campo dopo la fatica della mietitura, e dormendo a bocca aperta, un serpente gli entrò nel ventre. Risvegliatosi costui e non sentendo nulla, tornò a casa. Venuta la sera, sentissi grandissimamente dolorare, sì che mandava grandi strida e chiamava San Cosma e Damiano in suo aiuto. Ma crescendo sempre ancora il dolore, ricorse alla chiesa di quei Santi, e dormendovi lui subitamente, come il serpente gli era entrato per la bocca, così n'uscìo ».

Ci siamo riferiti alla leggenda poiché, in realtà, pochissime sono le notizie storicamente certe sui due Santi. Non si sa se fossero realmente fratelli; non si sa se fossero realmente medici. Ma la narrazione del contadino liberato dalla serpe indica un fatto storicamente esatto, e cioè la straordinaria fama che in Oriente ebbero i due Santi, ai quali vennero dedicate molte chiese. Dall'Oriente, la devozione per Cosimo e Damiano passò in Occidente, dove la loro fama fu soprattutto rinverdita quando, come abbiam detto, vennero scelti quali patroni della potente famiglia fiorentina, e la loro leggenda venne rinarrata con mirabili colori, sotto i pennelli degli artisti dei Rinascimento.
 
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