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Cristoforo

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25 Luglio
Α
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Martirologio Romano
In Licia nell’odierna Turchia, san Cristoforo, martire.
Non si sa bene se il nome di Cristoforo, che vuol dire « portatore di Cristo », abbia ispirato la leggenda o se la leggenda abbia giustificato il nome. Ed ecco il racconto pieno di poesia, per quanto privo di fondamento storico. Per questo la figura gigantesca di questo santo è stata tolta dal Calendario universale.

Si sarebbe chiamato Adòcino, grande come una montagna, forte come un elefante e ambizioso come un eroe, perché la sua ambizione consisteva nel desiderio di mettere la propria forza al servizio del più potente signore del mondo.

Si mise perciò al servizio di un riccone, ma allorché s'avvide che il ricco temeva un guerriero, passò al servizio di questo. Quando seppe che il guerriero obbediva a un Re, chiese di entrare nella Corte. Ma il Re temeva il Demonio e Adòcino non esitò a offrire i suoi servigi a lui.

Un giorno notò che il Demonio, suo nuovo Signore, fuggiva l'ombra della Croce. Venne così a sapere che in virtù di quella Croce egli era stato vinto da Gesù, e decise allora di servire questo misterioso padrone.

Da un eremita imparò che Gesù si celava sotto le spoglie dei bisognosi. Perciò, il gigante Adòcino si mise a servire i bisognosi, per amore di Cristo.

Fissò la sua dimora accanto ad un fiume rapinoso, facendo il traghettatore dei deboli. Con un tronco d'albero impugnato a mo' di bastone, egli attraversava la corrente impetuosa del fiume, prendendo il passeggero sulle poderose sue spalle. Giunto all'altra sponda, non accettava che un « Gesù ve ne renda merito ». Una mattina luminosa il buon gigante sente la voce di un bambino. Accorre e chiede: « Che cosa vuoi? ». « Voglio attraversare il fiume ». Adòcino si carica il bambino sulle spalle e affonda il tronco nell'acqua. Dopo pochi passi, che peso avverte sul collo, e che fatica a muovere il piede!

Giunto in mezzo alla corrente, il gigante si sente perduto. L'acqua sta per travolgerlo. Il peso è divenuto insostenibile. Allora, ansimante, rantoloso, rivolge al padrone dell'universo la sua invocazione: « Gesù, aiuto! ». Una vocina all'orecchio gli dice: « Non temere Adòcino ». Ora la corrente maggiore è superata, il vento cala, il tuono tace, il peso s'allevia e il gigante riesce a mettere il piede all'asciutto. Prende delicatamente il bambino, lo mette sulla riva. « Che fatica! », sospira.

Il bambino sorride: « Lo credo, gli dice, tu hai portato sulle tue spalle l'universo intero perché io sono quel Gesù che tu servi nei poveri ».

Sparisce, e nell'anima del buon gigante rimane una gioia immensa, dopo l'immensa fatica. Egli ha portato Cristo. Non si chiamerà più Adòcino, si chiamerà Cristoforo, il portatore di Cristo e come tale subirà il martirio.

Nel Medioevo San Cristoforo venne eletto protettore dei viaggiatori. La sua figura gigantesca veniva dipinta all'esterno delle chiese, perché dalla strada i passanti si potessero raccomandare a lui. In epoca moderna è stato preso come protettore degli automobilisti, ma soltanto per tradizione.
 
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