Versi dedicati da Federico Garcia Lorca alla Santa Eulalia martire:
Nel gemere, la santa bambina
Spezza il cristallo delle coppe.
La ruota affila coltelli
E uncini di curva acuta.
Un flotto di vene verdi
Sboccia dalla sua gola.
Per terra, ormai senza guida,
Soltanto le sue mani tagliate
Che ancora possono incrociarsi .
In tenue preghiera decapitata.
Ci voleva uno spagnolo, e un poeta come Garcia Lorca, per parlare con commosso affetto della Santa forse più popolare e più commovente della Spagna, il tenero fiore di Merida: un fiore bianco macchiato di rosso, bianco d'innocenza e rosso di sangue.
Il martirio di Sant'Eulalia avvenne a Mérida, in Spagna, durante la persecuzione di Diocleziano, nell'inverno del 304. Eulalia, la « santa bambina », a cui la tradizione attribuisce l'età di dodici anni, era di famiglia cristiana, ed era stata nascosta dai parenti in una casa di campagna, lontana dalla città e dai pericoli della persecuzione.
Ma la fanciulla cristiana non accettò quella pavida sicurezza. Fuggì di casa, attraversò la campagna gelata, e a piedi scalzi, lacerati dal gelo, giunse in città e si presentò al tribunale. Eulalia, in greco, significava « dalla bella parola ». Ma le parole della fanciulla non furono varie né adorne. Pronunziò anzi una parola so. la, fermissima e definitiva: la parola « credo ». Nel tribunale dei persecutori, quella parola echeggiò come una bestemmia.
L'adolescente spagnola fu posta così alla più crudele delle torture. Il suo corpo, acerbo di anni e livido per il freddo, fu straziato con ferri e uncini. Il petto e i fianchi furono mutilati e tormentati, gli arti amputati. Sulla sua pelle di neve corsero rivoli di sangue.
Non sorprende che il racconto del suo martirio, sempre più colorito dal passare del tempo, abbia commosso, in Spagna, secoli di fedeli, e ispirato generazioni di poeti, dai più antichi ai contemporanei.
E questi raccontano come, alla morte di Eulalia, asfissiata su un braciere, dal rosso nido della sua bocca s'alzasse a volo una candida colomba, portando altissima l'anima.