Felice martire - Immaginette Sacre

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Felice martire

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
S. Felice a Cancello
Caserta
14 Gennaio
Α
Altre immagini del SantoΩ
Nola III secoloB A C KNola 14 gennaio 313
Reliquie del Santo - Roma - Chiesa di S. Rocco all’Augusteo
Martirologio Romano
A Nola in Campania, san Felice, sacerdote, che, come riferisce san Paolino, durante l’imperversare delle persecuzioni, patì in carcere atroci torture e, una volta ristabilita la pace, fece ritorno tra i suoi, ritirandosi in povertà fino ad avanzata vecchiaia, invitto confessore della fede.
I Santi con questo nome sono abbondantissimi nei calendari, se ne contano più di settanta, e quindi - se non andiamo errati - il nome di Felice viene terzo nella graduatoria delle frequenze tra i Santi, dopo il nome di Giovanni, primo assoluto, e quello di Pietro, che viene al secondo posto.
Il San Felice di oggi ha un certo spicco tra i suoi omonimi, se non altro per meriti di antichità, e per il suo lunghissimo culto.

Visse infatti nella prima metà del III secolo a Nola, in Campania, dove era nato. È detto perciò San Felice da Nola, ed è una delle glorie spirituali - non l’unica - dell'antica città tra Napoli e Avellino, un tempo degli Osci e dove, nel 14 dopo Cristo, morì l’Im­peratore Augusto.

A Nola San Felice si dedicò al servizio di Dio, e fu consacrato sacerdote dal Vescovo Massimo. Scoppiata all'improvviso la dura persecuzione di Decio, nel 250, il Vescovo si nascose, e al suo posto i soldati catturarono il prete Felice. Lo sottoposero a crudeli torture e lo rinchiusero in carcere, in attesa di giudizio. Un angelo lo avrebbe liberato dalle catene, come San Pietro, permettendogli di uscir di prigione. Calatosi in una cisterna asciutta, San Felice aspettò per mesi che la persecuzione si placasse, poi ritornò in mezzo ai fedeli, che ormai lo piangevano per morto. Il Vescovo Massimo, nel frattempo, era passato a miglior vita. Felice venne eletto a succedergli. Fu pastore esemplare del gregge cristiano della propria città, che guidò santamente al bene senza curarsi del proprio benessere, vivendo in un'umilissima dimora, con estrema semplicità.

Morì pochi anni più tardi, nel 260, e venne onorato come Martire, non di morte violenta, ma per i patimenti sofferti durante la persecuzione. In suo onore, più tardi, venne costruita a Nola una splendida basilica, opera di un successore di San Felice, il Vescovo San Paolino, altra gloria spirituale della città campana, e autorevole biografo dell'antico Santo nolano, uomo « veramente Felice », per dirla con Dante, perché seppe raggiungere, attraverso la virtù, la felicità vera e senza termine.
 
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