Filippo Benizi - Immaginette Sacre

Vai ai contenuti

Menu principale:

Filippo Benizi

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


23 Agosto
Α
Altre immagini del SantoΩ
Firenze 15 agosto 1233
B A C KTodi 23 agosto 1285
Reliquie del Santo - Roma -  Chiesa dei SS Andrea e Gregorio al Celio
Canonizzato il 12 aprile 1671, da Clemente X.
Martirologio Romano
A Todi in Umbria, san Filippo Benizi, sacerdote fiorentino, che, uomo di insigne umiltà e propagatore dell'Ordine dei Servi di Maria, considerava Cristo crocifisso l'unico suo libro.
Un Ordine religioso può essere paragonato ad un albero, nato e cresciuto sul terreno della Fede e sotto la luce della Grazia. Questa figurazione si presta facilmente per il fiorentino Ordine dei Servi di Maria, che ebbe sette radici, cioè i Sette Santi Fondatori, e un tronco snello e pulito, San Filippo Benizzi.

San Filippo Benizzi nacque proprio con l'Ordine, perché vide la luce a Firenze, il 15 agosto 1233, e in quello stesso giorno, i Sette Santi Fondatori ebbero la visione della Madonna abbrunata, che li chiamava al suo servizio, per riportare tra i suoi figli la pace lungamente turbata dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini.

Filippo nelle intenzioni dei genitori, doveva essere un medico. Perciò gli fu prima assegnato un buon maestro d'umanità, poi venne mandato a Parigi, dove gli zii Frescobaldi avevano relazioni mercantili. Dopo Parigi, Filippo frequentò l'Università di Padova, dove, nel 1253, a soli venti anni, si laureò in medicina.

Tornato nella sua Firenze, il giovane dotto, serio, benefico, esercitò per qualche tempo l'arte dei medico ma, quando poteva, usciva fuor dalle mura della città, per pregare dinanzi all'immagine della Santissima Annunziata, che si diceva dipinta da un Angiolo, nel piccolo oratorio di Cafaggio, destinato a diventare il santuario mariano di Firenze.

Incerto sulla propria vocazione, una mattina, proprio in quell'oratorio, durante la Messa, udì il sacerdote che leggeva nell'Epistola un tratto degli Atti degli Apostoli, nel quale si diceva: « Filippo, avvicinati e monta sul carro ».

Il giovane attribuì a se stesso quella chiamata. Il carro sarebbe stato il giovane Ordine dei Servi di Maria, che aveva venti anni come lui. Si presentò a San Bonfiglio Manetti, Superiore dell'Ordine, e chiese umilmente il nero scapolare.

A Montesenario, dove fece il noviziato, diede prova di grande spirito di pietà e soprattutto di profondo spirito di umiltà. Per quanto laureato, chiese di essere addetto ai più duri e mortificanti uffici.

Aveva venticinque anni, quando fu inviato, con un compagno, a Siena. Lungo la via Cassia incontrò due frati Domenicani stranieri, quali furono colpiti dalla sua grande cultura, congiunta alla più edificante modestia. A Siena, essi vollero parlare col Superiore del convento, al quale raccomandarono di non tenere più sotto il moggio una fiaccola luminosa come il giovane che per caso avevano conosciuto per via.

E posto, dai Superiori, sopra il moggio, Filippo Benizzi sfolgorò davvero per virtù e per dottrina. La sua grande pietà rifulse in alcune missioni di pace, in varie città d'Italia. Fu eletto Provinciale dell'Ordine, poi Generale e, sotto di lui, la pianta che, investita da contrastanti venti, aveva stentato a crescere, si fortificò, mise rami e fronde propagandosi anche fuori d'Italia, specialmente in Francia, dove Filippo Benizzi si recò nel 1270.

Avrebbero voluto eleggerlo anche Papa, ma egli si sottrasse, non per viltà o pigrizia, ma perché capiva che la sua opera era necessaria all'Ordine dedicato al culto della Madonna e alla pacificazione delle anime.

Continuò così la sua missione di pacificatore, fino alla morte, che lo colse a Todi, durante una sua predicazione, il 23 agosto 1285. Negli ultimi istanti egli disse: « Datemi il mio libro ». Gli fu portato il libro dell'Uffizio. Lo rifiutò. Gli fu dato il libro delle Regole. Lo allontanò, accennando a un Crocifisso. « Ecco il mio libro », disse quando lo ebbe tra le mani. Su quel libro egli aveva studiato la scienza della carità e meditato la dottrina dell'amore e la devozione per la Madonna.
 
Copyright 2017. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu