Firmina vergine e martire - Immaginette Sacre

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Firmina vergine e martire

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Santa Firmina è qui il significato del suo nome è chiaro, perché indica proprio fermezza, stabilità, dirittura ‑ Santa Firmina è una Martire di Amelia, in Umbria, sul conto della quale sono fiorite varie colorite leggende, in mancanza di precisi e sicuri dati storici.

Secondo le narrazioni tradizionali, Firmina non sarebbe stata umbra, ma romana, vissuta nella seconda metà del III secolo. E sarebbe nata in una delle più nobili famiglie dell'Urbe, quella dei Pisoni, discendenti della gente Calpurnia. Il padre sarebbe stato prefetto di Roma, mentre la madre viene detta cristiana, e saggia maestra della figlia nell'insegnarle la vera fede, e l'amore per Dio e per tutte le creature.

Firmina avrebbe avuto diciassette anni quando si aprì a Roma l'ultima persecuzione, quella di Diocleziano. Decise allora di allontanarsi dalla città, dopo aver venduto tutte le sue ricchezze, distribuite ai poveri o destinate ai cristiani prigionieri.

Per raggiungere l'Umbria, dove la sua famiglia aveva tenute e ville, la fanciulla romana si sarebbe imbarcata alla foce del Tevere per Civitavecchia.

Anche a Civitavecchia i cristiani, ormai numerosi in tutto l'Impero, venivano perseguitati in nome degli editti imperiali, e Firmina vi si fermò per un certo periodo, soccorrendo i confessori di Cristo e i condannati ai pesanti lavori della lavorazione delle pietre. Finalmente proseguì il suo viaggio, a piedi, verso l'interno della penisola.

Presso Amelia, dove la famiglia aveva una villa, Firmina si stabilì vivendo nella sontuosa dimora come in un eremo, in meditazione e in preghiera. Presto accorsero intorno a lei gli abitanti del luogo, attirati dalla luce della sua anima e dal calore della sua fede, così che non fu possibile tenere a lungo celata quella specie di silenziosa attività apostolica. Convocata in tribunale dal Prefetto Olimpiade, con il suo aspetto e con le sue parole Firmina conquistò il proprio accusatore, che si convertì e più tardi fu anch'egli Martire. Ma non passò molto tempo che un nuovo Prefetto, Megerio, la sottopose a un secondo processo, attirato anche dal miraggio delle sue ricchezze.

Questa volta il giudice fu insensibile al fascino umano e soprannaturale della giovane. Dopo un procedimento sommario, Firmina venne condannata al martirio, decapitata dopo numerosi prodigi, e seppellita ad Amelia, l'antica Amelia, In Umbria, dove si conserva la sua gloriosa memoria.
 
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