Francesco d'Assisi - Immaginette Sacre

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Francesco d'Assisi

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
AssisiPerugia4 Ottobre
Α
Altre immagini del SantoΩ
Assisi 1182
B A C KAssisi 3 ottobre 1226
Canonizzato il 16 luglio 1228, da Gregorio IX
Reliquie del Santo - Roma -  Chiesa dei SS Andrea e Gregorio al Celio - Chiesa di S. Maria della Quercia - Chiesa di S. Lorenzo in Panisperna
Martirologio Romano
Memoria di san Francesco, che, dopo una spensierata gioventù, ad Assisi in Umbria si convertì ad una vita evangelica, per servire Gesù Cristo che aveva incontrato in particolare nei poveri e nei diseredati, facendosi egli stesso povero. Unì a sé in comunità i Frati Minori. A tutti, itinerando, predicò l'amore di Dio, fino anche in Terra Santa, cercando nelle sue parole come nelle azioni la perfetta sequela di Cristo, e volle morire sulla nuda terra.
Non c'è dubbio: Francesco di Assisi è il personaggio più celebre di tutta l'agiografia cristiana: noto, ammirato e amato in tutto il mondo, anche in ambienti assai lontani dalla Chiesa cattolica, dalla stessa cultura cristiana e occidentale: per esempio nel lontano Oriente.

A lui si sono ispirati letterati di tutte le tendenze, artisti di tutte le scuole, storici di qualsiasi impostazione; uomini politici e addirittura rivoluzionari, che hanno visto in lui un apostolo della contestazione non violenta un precursore dell'opposizione contro il materialismo e il consumismo.

Perfino molte ribellioni, da quella medievale dei « Fraticelli » a quella recentissima degli hippies, si sono rifatte, più o meno esplicitamente a lui, Francesco di Pietro Bernardone, Poverello di Assisi, amante riamato di Madonna Povertà, santo della rinunzia e cantore della « perfetta letizia », cioè della felicità nell'infelicità.

Ma è importante fissare i caratteri che garantiscono la fedeltà di San Francesco a un ideale interamente cristiano, presentato e vissuto in modo originalissimo, ma non mai gratuito o ribelle.

Prima di tutto, la sua aderenza costante all'insegnamento evangelico, alle parole e alla figura stessa di Gesù. Un Gesù che Francesco di Assisi, con geniale intuizione, presenta agli uomini del suo tempo ~ e di tutti i tempi ‑ come Salvatore per amore e con l'amore: non più o non solo Signore onnipotente, Giudice supremo, Maestro indefettibile: ma fratello tra i fratelli, sofferente tra i sofferenti, creatura amabilissima tra le creature che lo amano e lo lodano: tutte le creature, anzi tutte le cose create dall'acqua alle piante, dalle stelle al fuoco, dagli animali alla terra, e alla stessa morte. Ma soprattutto gli uomini, perché è per loro che il Figlio di Dio si è fatto uomo; per loro è stato creato l'universo; e creato con il piano dell'universale redenzione per mezzo dell'amore già presente nella mente di Dio fin dal principio dei secoli.

Poi, la costante fedeltà di Francesco di Assisi alla Chiesa, mistica sposa del Cristo. Una fedeltà testimoniata da infiniti episodi. Per ben tre volte, a tre diversi Papi, il Poverello chiese l'approvazione della sua Regola, la conferma e riconferma.

Perfino prima di « montare » il primo Presepe nella storia cristiana, un presepe vivente ‑ a Greccio, nel Natale del 1223 ‑ chiese e ottenne l'approvazione del Papa, per quella « novità ». Del resto, all'inizio stesso della vocazione del Santo, il Crocifisso dipinto di San Damiano, che ancora si conserva ad Assisi, aveva chiesto a Francesco di restaurare la sua Chiesa. Di restaurarla, non di criticarla, o combatterla, o neanche riformarla.

Costante fu poi in lui il senso della cristiana letizia, ben diverso dalla tetraggine dell'errore. Introdotto per la prima volta, con i compagni, alla presenza di Innocenzo III, cominciò a ballare dalla gioia. A San Leo, durante una festa, predicò dicendo: « Tanto è il bene che mi aspetto che ogni pena mi è diletto ». A Frate Leone dettò dove fosse « perfetta letizia »: nella tribolazione e nella persecuzione accettata per amore. E finalmente, nell'orto di San Damiano, ad Assisi, ammalato, quasi cieco, piagato dalle Stigmate, dopo una tormentosa notte insonne, intonò il Cantico delle Creature, il più alto inno di ringraziamento e di lode.

In quella serena letizia morì, pochi mesi dopo, ad Assisi, il 4 ottobre del 1226. Aveva vissuto quarantaquattro anni.

Pio XII nel 1939 lo proclamò, insieme con Santa Caterina da Siena, Patrono d'Italia.
 
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