Giovanni Crisostomo - Immaginette Sacre

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Giovanni Crisostomo

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


13 Settembre
Α

Ω
Antiochia 344/354
B A C KComana Pontica 14 settembre 407



Martirologio Romano
Memoria di san Giovanni, vescovo di Costantinopoli e dottore della Chiesa, che, nato ad Antiochia, ordinato sacerdote, meritò per la sua sublime eloquenza il titolo di Crisostomo e, eletto vescovo di quella sede, si mostrò ottimo pastore e maestro di fede. Condannato dai suoi nemici all’esilio, ne fu richiamato per decreto del papa sant’Innocenzo I e, durante il viaggio di ritorno, subendo molti maltrattamenti da parte dei soldati di guardia, il 14 settembre, rese l’anima a Dio presso Gumenek nel Ponto, nell’odierna Turchia.
(14 settembre: A Gumenek nel Ponto, nell’odierna Turchia, anniversario della morte di san Giovanni Crisostomo, vescovo, la cui memoria si celebra il giorno precedente a questo).
Per la sua eloquenza, i contemporanei lo chiamarono Crisostomo, cioè, in greco, « bocca d'oro ». E come San Giovanni Crisostomo, Vescovo e Dottore, la Chiesa ne segna oggi la memoria nel Calendario universale, la vigilia dell'anniversario della sua morte, nell'anno 407.
La sua parola di metallo prezioso, fusa nel crogiuolo della carità, fece di lui il più grande oratore del secolo, da una tribuna di eccezionale risonanza, perché Giovanni fu Patriarca di Costantinopoli, cioè Vescovo nella capitale imperiale e Primate della Chiesa d'Oriente.
Alla Cattedra patriarcale, Giovanni, nato ad Antiochia in Siria, era giunto fra contrastate vicende, dopo aver studiato eloquenza e lettere, non sfuggì alla seduzione della vita eremitica, ritirandosi sulle montagne che circondavano la città, dove visse per quattro anni. Ma la sua vocazione non era per la vita eremitica. Presto, anche perché sofferente di stomaco, rientrò ad Antiochia e si dette alla predicazione.
Era dotto e brillante, ma a spingerlo non era l'ambizione del successo. Voleva difendere l'integrità della dottrina dai sottili veleni delle eresie, e tuttavia non era soltanto per sfoggio di irruenza polemica che profondeva i doni della sua eloquenza.
Era soprattutto il fuoco della carità, che lo esortava a insegnare, a consolare, a soccorrere con l'oro della sua parola; a predicare ai cristiani inetti, non per condannarli, ma per guidarli al bene, per rinverdire la loro speranza e ravvivare la loro fede.
Ordinato diacono, poi sacerdote, per dodici anni mieté successi ad Antiochia, dove ricevette il soprannome dì Crisostomo. Poi venne eletto Patriarca di Costantinopoli, guida e maestro di tutti i cristiani dell'Oriente.
A Costantinopoli, la voce del Santo dalla « bocca d'oro » acquistò portata sempre più vasta, risonanza più larga, eco più duratura. Teologia e morale, politica ed esegesi, arte e vita sociale, tutto venne trasformato dal Vescovo predicatore in metallo prezioso.
Come tutti i grandi personaggi della storia, suscitò intorno a sé ammirazione ed entusiasmo, ma anche, al tempo stesso, avversità e gelosie.
Venne deposto da un concilio sedizioso, e mandato una prima volta in esilio per decreto dell'Imperatrice Eudossia. Ma il popolo di Costantinopoli si sollevò, mentre la città fu scossa da un terremoto. Spaventata, l'Imperatrice fece rientrare il grande Patriarca.
Fu deportato di nuovo, con l'intervento di una legione di soldati, non cristiani, ma barbari. E questa volta fu l'esilio per sempre.
Anche da lontano ' però, non si arrestò il rivolo d'oro delle sue parole, nelle lettere destinate a guidare e a consolare il popolo di Dio.
Giovanni Crisostomo morì nel remoto Ponto, a sessantatré anni, abbattuto dai disagi e dal dolore. Trent'anni dopo, il suo corpo rientrò in trionfo nella cattedrale di Santa Sofia, mentre sempre più alta volava la sua fama.


 
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