Liberato da Loro Piceno - Immaginette Sacre

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Liberato da Loro Piceno

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


6 Settembre
Α
Altre immagini del SantoΩ
Loro Piceno 1189 e il 1190B A C KSarnano 1231



Il nome di Liberato, accanto a quello di Libero, ha una certa diffusione nel nostro paese ma sarebbe incauto giustificarla con motivi di devozione. Testimonia infatti sottintesi politici, o meglio ideologici, connessi con l'amore per la libertà, bene supremo di ogni uomo. Nonostante ciò, nonostante gli attuali sottintesi, il nome di Liberato ha una storia assai antica e vanta anch'esso ì suoi bravi Santi protettori, in numero di quattro, di cui quello odierno è il più recente.
E' chiamato San Liberato da Loro, e a rigor di termini l'attributo di Santo non gli spetterebbe ancora, perché non è stato canonizzato dalla Chiesa, e perciò andrebbe detto Beato Liberato da Loro.
E’ successo però un fatto strano. Il suo paese natale, nelle Marche, ha già cambiato l'antico nome in quello di San Liberato, con festa al 30 ottobre. Per questa affettuosa impazienza dei suoi concittadini, anche noi possiamo anticipare l'aureola della santità che il popolo ha già attribuito, in patria, al Beato marchigiano.
Settecent'anni fa, quand'egli visse, il paese natale dei Santo, in diocesi di Camerino, si chiamava Brunforte. Dalla famiglia dei feudatari del luogo, i Conti di Brunforte, nacque nei primi del '200 colui che avrebbe fatto dimenticare il nome degli avi, legando al paese natale il proprio nome cristiano.
Oltre l'Appermino, da Assisi, si levava in quegli anni il chiarore della nuova, affettuosa spiritualità di San Francesco. Dal castello della Marca, l'erede dei Conti di Brunforte venne attirato da quella luce e arse dello stesso fuoco che incendiava il figlio di Pietro Bernardone. Si scalzò, mutò l'abito, rinunziò ai suoi averi e si fece frate in uno dei poverissimi conventi che i primi Francescani avevano fondato, a Loro, tra i boschi del suo paese.
Venne ordinato sacerdote, ma restò umile e ritirato, trascorrendo gran parte del suo tempo, in preghiera, nel folto delle selve o nel buio delle grotte dove, non visto, mortificava il proprio corpo.
Visse silenziosamente, nel silenzio del convento e della natura. « Non parla che per lodare Dio », si diceva di lui. E quando silenziosamente morì, nel 1260, non ancor vecchio, si aggiunse: « Non ha vissuto da uomo, ma da Angiolo ».
li corpo di Fra Liberato tornò a Brunforte accompagnato dalla fama della sua santità e dall'eco dei miracoli. E non sorprende che la venerazione per il silenzioso francescano non soltanto abbia fatto mutare il nome al luogo natale, ma abbia anticipato il riconoscimento della sua santità, dichiarata a voce di popolo, prima della conferma da parte della Chiesa.



 
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