Maurizio martire - Immaginette Sacre

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Maurizio martire

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22 Settembre
Α
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TebeB A C KAgauno 287 ca.



Martirologio Romano
Nell'antica Agauno nella regione del Vallese, nel territorio dell'odierna Svizzera, santi martiri Maurizio, Esuperio, Candido, soldati, che, come riferisce sant'Eucherio di Lione, furono uccisi per Cristo sotto l'imperatore Massimiano, adornando la Chiesa, insieme ai compagni della Legione Tebea e al veterano Vittore, con la loro gloriosa passione.
Anche la memoria di San Maurizio, oggi tradizionalmente festeggiato, non figura più nel Calendario universale della Chiesa, nel quale era stata segnata nell'X1 secolo, cioè in epoca relativamente tarda.
Gli studiosi riscontrano infatti non poche difficoltà di carattere storico nell'accettare la Passione di questo celebre Martire, Patrono per eccellenza dei più antichi Ordini cavallereschi, a cominciare da quello del Toson d'Oro, fino a quello dei Santi Maurizio e Lazzaro, istituito nel 1434 da Amedeo VIII di Savoia.
E questo perché San Maurizio fu Martire militare, primicerius, cioè ufficiale al comando della Legione Tebana, o Tebea, al tempo di Massimiano Cesare, nel III secolo.
I legionari della Tebana erano tutti cristiani, ed erano di stanza ad Agaunio, tra le montagne della Svizzera, quando giunse l'ordine di celebrare un sacrificio agli dei, per averli propizi nell'imminente campagna contro i popoli ribelli della regione.
Per la prima volta nella loro carriera, i mille legionari disobbedirono all'ordine imperiale, provocando così la minaccia di una decimazione. Nessuno mutò sentimento, anzi tutti deposero le armi, per offrirsi inermi alla cruenta punizione.
Venne eseguita una prima decimazione, ma nessuno dei superstiti vacillò. Venne ordinata una nuova decimazione, e così via, finché tutti i militi della legione cristiana ebbero la testa mozzata dal gladio.
Di questa schiera di eroi, si conoscono soltanto sei nomi, forse puramente simbolici. Quello di Maurizio, l'ufficiale e quelli di Candido, Esuperio, Vittore, Innocente e Vitale.
San Maurizio, naturalmente, per la distinzione del suo rango, fu quello che conobbe più vasta celebrità, come ideale rappresentante di quei forti, che egli sicuramente incoraggiò a persistere e a resistere, accettando la morte per volontà dell'Imperatore piuttosto che il tradimento nei confronti di Dio.
L'esempio migliore è sempre quello che viene dall'alto: anche nel caso della Legione Tebana e della sua strage, San Maurizio, superiore per grado, lo fu anche nella virtù; superiore per responsabilità, lo fu anche nel sacrificio.
Perciò è stato considerato, in tutto il mondo, esempio e Patrono del guerriero cristiano, che nella necessità delle armi unisce valore e virtù, nobiltà e pietà, eroismo e fede.
Oltre a ciò, San Maurizio è stato preso a protettore dei tintori, e questo per un motivo che non ha nulla a che vedere con la strage della legione cristiana.
Il nome di Maurizio deriva infatti da Mauro, che a sua volta vuol dire « moro », « africano ». Nell'immaginazione popolare, un moro altro non era che un bianco tinto di scuro, e tale considerazione giustifica il fatto che San Maurizio, oltre che Patrono di Ordini cavallereschi, lo sia anche dell'arte, modesta e utile, della tintoria.


 
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