Narciso vescovo e martire - Immaginette Sacre

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Narciso vescovo e martire

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


29 Ottobre
Α

Ω
Gerusalemme 99 circa
B A C KGerusalemme 216 circa



Martirologio Romano
Commemorazione di san Narciso, vescovo di Gerusalemme, esemplare per santità, pazienza e fede, che, in pieno accordo con il papa san Vittore sulla data della celebrazione della Pasqua cristiana, affermò che il mistero della Risurrezione del Signore non poteva che celebrarsi di domenica e alla veneranda età di centosedici anni passò felicemente al Signore.
Nella mitologia, Narciso era stato l'infelice giovinetto che, per la sua bellezza, si era innamorato di se stesso, morendo miseramente in una polla d'acqua che, come uno specchio, rifletteva la sua immagine.
Il mitologico Narciso è dunque simbolo di amore sterile ed egoista, e di bellezza inutile e senz'anima. Ben diversa, anzi opposta, è  per fortuna   la figura del Santo di oggi, che con il triste giovane della mitologia non ebbe in comune altro che il nome.
Il Santo di oggi visse lungamente, e proprio nell'estrema vecchiaia seppe conquistarsi fama e affetto. Se l'antico Narciso può essere preso come simbolo di una gioventù psicologicamente malata, il nuovo Narciso è immagine della vecchiaia spiritualmente vigorosa, nella salute del corpo e della mente.
Egli fu il trentesimo Vescovo di Gerusalemme, ma non fu di origine israelita. ra sicuramente gentile, nato verso il 96, quando a Gerusalemme erano ancor fresche le rovine della distruzione di Tito.
Per quasi un secolo, egli vide la città di David faticosamente risorgere e ripopolarsi, ospitando, accanto agli Ebrei, una vasta comunità cristiana. Aveva quasi cent'anni quando fu eletto Vescovo di Gerusalemme, per i suoi meriti non tanto di età quanto di virtù.
Nonostante gli anni, fu Vescovo attivo, e presiedé un concilio nel quale fu deciso che la festività della Pasqua dovesse cadere sempre di domenica. Proprio in un giorno di Pasqua, San Narciso compì il miracolo di tramutare l'acqua in olio per le lampade della chiesa, i cui lucignoli erano rimasti secchi.
E fu anche Vescovo energico, tanto da attirarsi l'odio dei corrotti e dei disonesti, i quali si sentirono minacciati dalla sua severità. Per di¬fendersi, pensarono di attaccare, spargendo una terribile calunnia sul conto del vecchissmo Vescovo.
La storia non ci dice quale fosse questa calunnia, ma ricorda che fu confermata da solenni giuramenti da parte degli accusatori. Non tutti i fedeli prestarono fede alle insinuazioni, ma per evitare ogni scandalo il vecchio Vescovo, benché innocente, preferì lasciare la città.
Gli spergiuri, uno ad uno, furono colpiti da terribili castighi, finché qualcuno rivelò la menzogna. Tutti pensavano però che il Vescovo, ormai riabilitato, fosse morto nel frattempo, perciò un altro fu eletto a succedergli, e dopo di questo, un altro ancora. Alla morte del secondo, San Narciso ricomparve a Gerusalemme, e i fedeli lo riportarono con grande onore sulla Cattedra vescovile. Vi restò ancora molti anni, prendendosi però un coadiutore, il primo nella storia dell'episcopato, secondo un'usanza che ancora continua.
Da una lettera di questo coadiutore, che fu Sant'Alessandro, conosciamo le  ultime notizie sul conto del longevo Vescovo di Gerusalemme: « Narciso vi saluta, - si legge. - Ha compiuto centosedici anni, e vi esorta, come me, a mantenere la concordia ».


 
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