Pellegrino Laziosi - Immaginette Sacre

Vai ai contenuti

Menu principale:

Pellegrino Laziosi

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
ForlìForlì - Cesena1° Maggio
Α
Altre immagini del SantoΩ
Forlì, 1265
B A C KForlì 1º maggio 1345
Canonizzato il 27 dicembre 1726 da Papa Benedetto XIII



Martirologio Romano
A Forlì, san Pellegrino Laziosi, religioso dell’Ordine dei Servi di Maria, che, in coerenza con la sua condizione di servo della Madre di Dio, rifulse nella devozione verso il Figlio Gesù e nella sollecitudine per i poveri.
C'erano stati degli incidenti a Forlì, nel 1282 a causa dell'interdetto e per placare gli animi il Papa inviò nella città romagnola un paciere. Da Firenze, San Filippo Benizzi, Priore generale dell'Ordine dei Servi di Maria, ricevette l'incarico di attraversare l'Appennino per svolgere quella missione non insolita per lui.
Non era facile sedare una sommossa con le belle parole. Lo seppe Filippo Benizzi, che in quell'occasione, a Forlì, si buscò un sonoro schiaffo da parte di un giovane.
Impaziente il giovane contestatore di Forlì, ma pazientissimo il Santo fiorentino, il quale prese lo schiaffo, a maggior gloria di Dio, con tanta dolcezza e pazienza da commuovere lo stesso schiaffeggiatore.
Il nome del giovane violento era Pellegrino Laziosi, e quello schiaffo fu per lui veramente carico di destino, perché toccato dal comportamento del Benizzi, non soltanto egli decise di rinunziare per sempre alla contestazione violenta, ma risolse immediatamente di vestire l'abito dei Servi di Maria.
Il suo fu un gesto veramente impegnativo, per Pellegrino Laziosi, di tempra inflessibile, e lo dimostrò quando, accolto nell'Ordine dei Servi di Maria dopo il noviziato a Siena, tornato a Forlì meravigliò confratelli e concittadini per il rigore delle sue mortificazioni.
Come se non bastassero i digiuni, le veglie e le preghiere, Pellegrino Laziosi si dedicò a « esercizi » veramente incredibili, come quello di non mettersi mai a sedere e quello di non coricarsi mai in un letto, neanche quando era ammalato, ma di appoggiarsi semplicemente a una pietra per il breve riposo del sonno.
Colpito da cancro ad una gamba, guari miracolosamente, e visse fino agli 80 anni in convento e fuori, sempre in vantaggio dei poveri e degli ammalati, con la stessa iena di un giovane.
Dopo la sua morte, nel 1345, altri miracoli si compirono anche prima della sua sepoltura, nella chiesa forlivese dei Servi, divenuta santuario di grazie, al quale corrono specialmente gli ammalati alle gambe e i cancerosi, invocando la guarigione, in virtù dei meriti del grande penitente di Forlì.


 
Copyright 2017. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu