Pietro Nolasco - Immaginette Sacre

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Pietro Nolasco

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
BonariaCagliari6 Maggio
Α
Altre immagini del SantoΩ
Carcassona, (Francia) 1189 circa
B A C KBarcellona 25 dicembre 1256 ca.
Canonizzato il 30 settembre 1628, da papa Urbano VIII
Martirologio Romano
A Barcellona in Spagna, san Pietro Nolasco, sacerdote, che, insieme a san Raimondo di Penyafort e a Giacomo I re di Aragona, si ritiene abbia fondato l’Ordine della Beata Maria della Mercede per il riscatto degli schiavi; durante la dominazione degli infedeli si adoperò alacremente con fatica e dedizione per ristabilire la pace e liberare i cristiani dal giogo della schiavitù.
Quante volte, nelle antiche novelle e nelle storie, si legge di poveri cristiani presi schiavi dai Maomettani, o meglio dai Saraceni o meglio ancora dai Mori. Si trattava quasi sempre di catture avvenute sul mare, da parte dei pirati levantini, che, assaliti i « vascelli » cristiani, trucidavano la ciurma e si portavano dietro giovani, donne e bambini, merce umana, da vendersi sui mercati orientali.
La Spagna poi, dove il nobile e generoso francese Pietro Nolasco giunse verso il 1213, era in gran parte ancor dominata dai Saraceni, i quali, ad ogni occasione, operavano quelle che oggi i moderni infedeli e gli eterni barbari chiamano « deportazioni ». Deportazioni, s'intende, sui mercati levantini, dove, con le altre merci, giungevano anche quelle, umane, tristissime e dolorosissime, di cristiani venduti come schiavi. Per riscattare queste infelici creature non c'era che un mezzo: ricomprarle, col rialzo che il padrone infedele faceva sempre, quando si accorgeva che la merce era « cara » al cuore del compratore.
Pietro Nolasco, da ricco si ridusse povero, nel riscatto degli schiavi, e quando pareva che la sua opera fosse ormai esaurita con l'esaurimento del suo patrimonio, nella notte dall'l al 2 agosto 1218, gli apparve la Madonna, che gli comandò di fondare un Ordine religioso e cavalleresco per la liberazione degli schiavi. Così, aiutato da San Raimondo di Penafort, Pietro Nolasco istituì l'Ordine di Santa Maria della Misericordia, o della Mercede degli schiavi.
I cosiddetti Mercedari vestivano un abito bianco simile a quello dei Domenicani, con lo stemma d'Aragona, concesso loro dal Re Giacomo I. La loro opera consisteva, prima di tutto, nel predicare ai fedeli l'amore per gli schiavi e nel ricordare il dovere di riscattarli. Questa era la parte del « Nunzio ». Dopo la predicazione, veniva la questua per il riscatto degli schiavi. E questa era la parte del « Collettore ». Infine avveniva la spedizione nei paesi maomettani, alla ricerca di schiavi da liberare, mediante il pagamento del riscatto.
E questa era la parte del « Missionario », più delicata e più pericolosa. Prima di partire, i Mercedari si recavano in Chiesa, dinanzi al Crocifisso, chiedendo forza d'animo e coraggio. II popolo li accompagnava fino al porto, commosso e plaudente.
Molti non tornavano. I Saraceni, sapendoli nemici della loro religione, perché cristiani, e nemici della loro nazione, perché spagnoli, molto spesso li uccidevano. Altra volta li trattenevano in schiavitù. Qualche volta erano gli stessi Mercedari che, restati senza denari, per riscattare uno schiavo di più, si vendevano essi stessi come schiavi.
Bellissima epopea d'una cavalleria suscitata dalla carità di un prode e generoso capitano, che, naturalmente, diede ai suoi seguaci l'esempio del coraggio e del sacrificio, sbarcando in Africa, alla ricerca di anime in pena e di corpi in catene.


 
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