Prospero vescovo - Immaginette Sacre

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Prospero vescovo

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Ormai raro nell'uso, il nome di Prospero ha chiaro significato augurale, perché esprimeva il voto, non tanto di prosperità materiale, quanto di una felice crescita. In tal senso era già usato dai Romani; più tardi lo ripeterono i cristiani, spostando l'accento dell'augurio sulla crescita spirituale e sulla prosperità nella Grazia.
I Santi di nome Prospero citati dai calendari sono tre o quattro; il più celebre è quello ricordato oggi, giorno che non ha un titolare ufficiale nel Calendario di tutta la Chiesa.
San Prospero d'Aquitania, o meglio Tirone Prospero, visse nel V secolo nella regione francese che si stende a occidente del fiume Rodano.
Fu uno dei più importanti teologi del suo tempo, e anche poeta delicato e sensibile. Di lui si ricorda soprattutto il bellissimo Poema di uno sposo alla sua donna. San Prospero infatti ebbe moglie, cosa che non impediva, a quel tempo, di accedere al sacerdozio e anche all'episcopato. Ma nel caso di San Prospero, non sembra che egli sia stato ordinato sacerdote.
Nella storia della Chiesa del tempo, San Prospero risalta però, non tanto come poeta, quanto come teologo. Fu uno dei più profondi estimatori e dei più strenui difensori di Sant'Agostino, di cui poté apprezzare a pieno l'importanza grazie alla propria preparazione letteraria e filosofica.
Difese il grande filosofo contro i molti che allora, specialmente in Francia, criticavano certe teorie del Vescovo di Ippona e menavano scandalo per certe sue dottrine troppo ardite, che invece Prospero d'Aquitania, con sicura scienza, interpretava nel giusto valore.
Negli ultimi anni della sua vita, scese a Roma, dove continuò a lavorare ad opero di teologia e di esegesi, mitigando una sua certa intransigenza nel sostenere le dottrine agostiniane, per non inasprire polemiche e per ricercare, prima di ogni altra cosa, la concordia e la pace tra i sapienti come tra i fedeli. A Roma, Prospero d'Aquitania sarebbe stato collaboratore e scrivano del Papa Leone I, detto Leone Magno. Per questo viene considerato modello dei segretari, ed è stato dato come Patrono a tutti i segretari. e naturalmente alle segretarie.
Non solo: il Santo francese, morto a Roma nel 455, è considerato anche uno dei Patroni dei poeti, per i suoi delicatissimi versi d'amore. D'amor umano, rivolto a una donna, ma considerato e cantato come unione di anime oltre che di corpi; come armonia spirituale oltre che dei sensi.


 
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