Simplicio papa - Immaginette Sacre

Vai ai contenuti

Menu principale:

Simplicio papa

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


10 Marzo
Α

Ω

B A C KRoma, 10 marzo 483



Martirologio Romano
A Roma presso san Pietro, san Simplicio, papa, che, al tempo delle invasioni dell’Italia e dell’Urbe da parte dei barbari, confortò gli afflitti, incoraggiò l’unità della Chiesa e rinsaldò la fede.
In tutti i libri di storia si legge che nel 476 dopo Cristo avvenne la caduta dell'Impero romano di Occidente.
L'ultimo Imperatore si chiamò, come il fondatore di Roma, Romolo, e come il primo Imperatore, Augusto. Ma i legionari, che lo avevano eletto giovanetto, lo chiamavano col vezzeggiativo di Momillo Augustolo. Più che cadere, fu deposto, anzi messo a riposo, da Odoacre, condottiero degli Eruli.
Non altrettanto conosciuto è invece il nome del Papa che dalla cattedra di San Pietro, in apparenza tanto più fragile, assistette alla fine del glorioso Impero romano.
Il Papa fu San Simplicio, eletto Papa nel 468, nato a Tivoli, e che a Roma era stato « presbitero », cioè prete, di chiare virtù sotto i pontefici Sant'Ilario e San Leone, detto Magno, il Papa che fermò Attila.
Con la fine dell'Impero, sembrava venir meno la continuità della civiltà romana, imposta nei secoli a tutti i popoli del mondo. In realtà questa continuità è una linea ideale che possiamo immaginare adesso, ma che non era avvertita allora, quando già da lungo tempo era in atto lo sfacelo dell'Impero e il tramonto del prestigio di Roma.
Sarebbe però rimasta la Roma sede dei Papi, capitale dell'orbe cattolico, madre dei popoli cristiani. Quella Roma che era non solo baluardo contro i barbari e i pericoli materiali, ma soprattutto vigile difesa contro i mali dell'anima. Infatti il nome di Papa Simplicio non è ricordato dalla Chiesa per la caduta dell'Impero romano, avvenuta sotto il suo pontificato, ma quasi non avvertita. E ricordato invece per la sua battaglia in difesa dell'ortodossia contro le insidie degli eretici.
Se erano tristi le condizioni materiali dei cristiani d'Occidente, non migliori erano quelle spirituali dei cristiani d'Oriente. La Chiesa di Alessandria era in mano agli eretici monofisiti, che non riconoscevano in Gesù le due distinte nature di uomo e di Dio; monofisita era anche il Vescovo di Antiochia. L'Imperatore di Costantinopoli appoggiava apertamente gli eretici, più per calcolo politico che per convinzione religiosa. Il monofisismo era già stato condannato dal concilio ecumenico, cioè « universale » di Calcedonia, sotto Papa Leone Magno. Ma la condanna non pose fine all'eresia, né arrestò gli eretici, mossi da ambizioni personali. San Simplicio ebbe così il triste compito non di diagnosticare il male, ma di isolare e combattere gli infetti. La sua opera però sembrò avere scarsi effetti immediati, anche se servì a immunizzare la Chiesa contro il pericoloso contagio, che restò così limitato e circoscritto. La santità e la grandezza di un Papa non vanno solo misurate dai risultati conseguiti. Quello che importa, allora come ora, è che la voce del Pontefice si levi chiara e precisa ogni volta che l'errore minaccia la fede, ogni volta che il male miete tra i Cristiani. ~ la voce di un uomo inerme, ma che parla in nome di Colui che non potrà mai essere depost9, e che ha stabilito a Roma l'Impero che non avrà cadute.


 
Copyright 2017. All rights reserved.
Torna ai contenuti | Torna al menu