Ubaldo vescovo - Immaginette Sacre

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Ubaldo vescovo

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta
GubbioPerugia16 Maggio
Α

Ω
Gubbio 1084B A C KGubbio, 16 maggio 1160



Martirologio Romano
A Gubbio in Umbria, sant’Ubaldo, vescovo, che si adoperò per il rinnovamento della vita comunitaria del clero.
Ubaldo era nato a Gubbio sul finire dell'XI secolo. Ordinato sacerdote e nominato canonico, sulle orme di un altro grande Santo, Pier Damiani, egli intraprese l'opera di riforma; e come San Pier Damiani, attinse le forze spirituali per la sua missione pregando nella solitudine dell'eremo di Fonte Avellana.
Per sottrarsi all'elezione a Vescovo di Perugia, fuggì da Gubbio e implorò la comprensione del Papa Onorio II. Ma quando, due anni dopo, ritornò dal Papa con i prelati cittadini per chiedere la designazione di un nuovo Vescovo di Gubbio, non poté sottrarsi dall'incarico, che il Pontefice gli conferì senza esitazione.
Eccolo così Vescovo, angosciato da coloro che fomentavano le discordie cittadine, tra fazione e fazione, tra casato e casato. Fu così che Sant'Ubaldo pose la sua vita come pegno della pace cittadina. Alla prima sommossa corse in piazza e si gettò nella mischia, con intenti di paciere, ma con più animosità degli stessi contendenti, finché non fu visto cadere riverso. La rissa cessò d'un tratto, e i cittadini si raccolsero spaventati attorno al loro amato Vescovo caduto. Miracolosamente egli venne trovato incolume, e da quel giorno, discordie e rivalità cittadine si acquietarono.
Tra i potenti che marciavano poi lungo le strade della penisola, il più temuto era l'Imperatore svevo Federico Barbarossa, il quale saliva da Spoleto, arsa e devastata dal suo esercito. La stessa sorte doveva toccare anche a Gubbio, se davanti alle insegne imperiali non si fosse parato il Vescovo Ubaldo.
A volte la santità, legame mirabile dell'uomo con Dio, deve essere chiaramente, quasi materialmente percepibile sul volto dei Santi. Infatti, di fronte a Ubaldo, anche il crudele Barbarossa si arrestò; revocò gli ordini permettendo così alla città di salvarsi.
Alla morte, avvenuta nel 1160, il corpo di Sant'Ubaldo venne portato fin sulla vetta del colle Ingino, che sovrasta la città. Lassù sorse il santuario dei Vescovo Ubaldo, venerato attraverso i secoli dagli Eugubini, i quali, ogni anno, il 15 maggio, vigilia della ricorrenza del Santo, celebrano il loro Patrono con la « festa dei ceri », portando cioè di corsa, in gara, tre altissime « macchine » di legno fin sull'erto santuario sul colle.
La storia di Sant'Ubaldo e della città di Gubbio ebbe poi un seguito. Un fedele suo servitore tedesco sottrasse, dopo la morte, al corpo del Santo il dito di una mano. Lo nascose nel bastone e tornò verso il suo paese. Ma una mattina, svegliandosi nel folto di un bosco di abeti, in Alsazia, non riuscì a svellere dal suolo il bastone contenente la preziosa reliquia.
Quel dito di Sant'Ubaldo, radicatosi prodigiosamente nella selva alsaziana, bastò a far sì che attorno si allargasse una ridente città, che ebbe il nome di Thann, che vuoi dire abete, mentre sul prodigioso bastone del pellegrino e sulla devota reliquia si levò una grande cattedrale gotica, che ancora ripete, al di là delle Alpi, il nome del Santo di Gubbio.

 
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