Vincenzo de Paoli - Immaginette Sacre

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Vincenzo de Paoli

Immagini di Santi
LocalitàProvinciaFesta


27 Settembre
Α

Ω
Pouy in Guascogna il 24 aprile 1581
B A C KParigi il 27 settembre 1660



Canonizzato il 16 giugno 1737 da papa Clemente XII
Martirologio Romano
Memoria di san Vincenzo de’ Paoli, sacerdote, che, pieno di spirito sacerdotale, a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, riconoscendo nel volto di ogni sofferente quello del suo Signore e fondò la Congregazione della Missione, nonché, con la collaborazione di santa Luisa de Marillac, la Congregazione delle Figlie della Carità, per provvedere al ripristino dello stile di vita proprio della Chiesa delle origini, per formare santamente il clero e per assistere i poveri.
Il Calendario universale della Chiesa ha riportato, giustamente, la sua memoria all'anniversario esatto della sua morte, il 27 settembre 1660, che fino ad ora veniva ricordato il 19 luglio. E’ una data importante, perché segna la fine dell'opera terrena di uno dei più infaticabili operai nella vigna dei Signore: San Vin¬cenzo de Paul, o de' Paoli, gigante della carità nel secolo più splendido, e al tempo stesso più corrotto, nella storia della Francia.
Non è facile rinarrare in breve la vicenda di questo grande Santo: basterebbe un elenco delle opere di assistenza da lui promosse per riempire lo spazio concesso alla sua commemorazione. A chi non pensò, questo instancabile benefattore? Ai bambini e ai vecchi, ai poveri e agli ammalati, alle giovani e alle madri, ai galeotti e ai pazzi.
E’ vero che non fu solo: ebbe al suo fianco molti collaboratori, e soprattutto uno stuolo di donne eccezionali, a cominciare da Santa Luisa di Marillac e alle sue Figlie della Carità. Ma anche saper scegliere e formare i propri collaboratori fu merito grande di quell'uomo dal rozzo aspetto, ma di una simpatia spirituale che incantava.
Perciò, più che rinarrarne la vita, lunga e movimentata, addirittura distratta in gioventù, ascoltiamolo parlare: delle sue prime esperienze, per esempio, quando si risvegliò la sua vocazione alla carità.
Era prete di una parrocchia di campagna, e un giorno, quasi per caso, si delineò il disegno della carità organizzata. « Una domenica   egli racconta   mentre mi vestivo per dire Messa, mi vennero a dire che in una casa isolata dalle altre, a un quarto di lega di là, erano tutti ammalati, e in stato di necessità da non dirsi. Ne fui dolorosamente colpito, e alla predica non mancai di raccomandarli con affetto... Dopo i vespri, presi un brav'uomo, borghese di città, e ci mettemmo insieme in cammino per andarci. Per strada incontrammo donne che ci superavano, altre che tornavano indietro... Ce n'erano tante da far pensare a una processione... Io proposi a tutte quelle brave persone che la carità aveva ispirato, di tassarsi ciascuna di una giornata, per far sbarcare il lunario anche a chi sarebbe capitato in seguito ».
Ecco il segreto del grande Santo francese: spirito vivissimo di carità e sapienza organizzativa. Le sue opere di bene furono concepite con la strategia di un piano di battaglia: qualcuna fallì, ma quelle che ebbero successo, furono veramente travolgenti, nella società del tempo.
Non gli mancarono le accuse, o almeno le malignità sul suo conto. Una volta afferrò la penna per scrivere in sua difesa, poi la gettò lontano, dicendo: « Miserabile Vincenzo: tu perdi il tuo tempo a difenderti, mentre Gesù morì indifeso sulla croce ».
Non c'era tempo da perdere, perché troppe miserie attendevano: miserie materiali e miserie spirituali. Vincenzo le affrontò tutte, con coraggio e fiducia, e una larghezza di cuore e di mezzi da far stupire. Amministrò enormi capitali, e si diceva che il ministro delle finanze avesse un bilancio più stretto del mio. Ma era il bilancio della divina Provvidenza, dove il capitale veniva associato alla Grazia. Ricordava di essere stato, da ragazzo, nel paese natale, guardiano di porci, e diceva: « Io non sono che un porcaro ». Protestò quando, ottantenne, sopraffatto dall'immane lavoro, il suo fisico crollò, e venne trasferito in carrozza nella sede della Congregazione da lui fondata. Passò dal sonno alla morte seduto su una sedia, come un lavoratore stanco, il 27 settembre del 1660: una data che conta, come con¬tano ancora, in tutto il mondo, le opere e gli istituti promossi dal Santo, e ancora, dopo tre secoli, attivi, anzi insostituibili nel bene.


 
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